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domenica 27 luglio 2014

La capitale della “Lega Italica" contro Roma e la sua basilica!

I paesi della piana di Sulmona hanno tutti una caratteristica: odorano buono di antico.
Mi riferisco a Pacentro, Introdacqua, Pettorano sul Gizio, Corfinio e non solo.

Sono borghi dove il tempo è stato rispettato e i ritmi contadini ancora scandiscono l’alternarsi delle stagioni.


La loro storia secolare trasuda dalle pietre delle chiese e dei palazzi.

Questi abitati vetusti si estendono in mezzo ad ampi e suggestivi scenari montani che fanno da preziosa cornice all’indubbia ricchezza monumentale.

Per secoli questi luoghi hanno vissuto riccamente, grazie ai fiorenti commerci e alle produzioni artigiane di prestigio.

È stata, probabilmente, determinante la posizione geografica all’incrocio fra la via Claudia Valeria e il tratturo Celano- Foggia dei transumanti diretti al Tavoliere delle Puglie.

Qui si sviluppava la felice confluenza di sbocchi importanti fra la costa Adriatica da una parte e la Marsica con il napoletano dall’altra.

Era proprio lungo la piana sulmonese, che passava la nota “Grande Via degli Abruzzi”, arteria di collegamento commerciale tra le importanti città di Firenze e Napoli.

Corfinio è uno degli esempi più fulgidi di tanta importanza.

È un paese appartenuto agli antichi Peligni, compaesani del grande Ovidio che, nato nella vicina Sulmona, assurse agli onori più alti della poesia del suo tempo.

Questo è un paese di pecore, zafferano, vino e forse qualcuno oggi fatica a pensare alla grande importanza che rivestiva al tempo dei Romani.

Eppure parliamo della mitica capitale della “Lega Italica”, nella guerra contro la tirannia di Roma, la “caput mundi”, l’unione dei paesi ribelli che contrastavano l’egemonia crudele del popolo capitolino.
Nel “club degli eversivi” c’erano paesi importanti come Popoli, Tocco da Casauria, e gli altri villaggi sulmontini stesi nella piana custodita dai rilievi del monte Morrone.

Può aiutare il visitatore attento a capire tale importanza, la possente architettura della basilica valvense dedicata a S. Pelino con l’oratorio di S. Alessandro.

La cattedrale è composta dall’unione di questi due corpi distinti: l’oratorio rettangolare allungato con abside al centro, che corrisponde al capo croce di una chiesa incompleta, consacrata nel 1092 e la basilica dedicata a San Pelino e terminata nel terzo decennio del secolo successivo, restaurata nel 1235.

La chiesa maggiore appare imponente con tre navate e alti pilastri quadrangolari. C’è un arco a tutto sesto che immette nel transetto sopraelevato, coperto con volte a botte e a crociera.

Lo spazio interno è dal seicento in stile barocco. All’interno si ammirano begli arredi liturgici e uno splendido ambone del XII secolo.

Informazioni: 

Corfinio è un comune montano in provincia dell'Aquila, all'interno della conca Peligna, con poco meno di millecento abitanti. 
Fa parte del Parco della Majella.

Distanza da Roma circa 100 chilometri, da Pescara, circa 65, dall'Aquila, 55 e da Sulmona 10 chilometri.

Per arrivare:
In auto: Autostrada A25 Roma Pescara, uscita casello Pratola Peligna, girare a destra e tre chilometri dal casello
Strada statale 17 da Aquila o da Napoli.

In treno:  Linea L'Aquila Sulmona, stazione Raiano a tre chilometri da Corfinio.


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Articolo di Sergio Scacchia pubblicato sul blog Paesaggio Teramano collegato alla rivista omonima.
Sul blog "Paesaggio Teramano" possibilità di visionare o fare il download dei numeri della rivista già pubblicati.
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