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venerdì 28 ottobre 2016

Uno Stato che uccide non è il nostro Stato

In occasione della 20° edizione del Premio Paolo Borsellino c'è stato un incontro pubblico, presso il circolo Arci Officine Indipendenti, con Ilaria Cucchi, sorella del giovane romano morto mentre era in attesa di giudizio presso il Carcere di Regina Coeli nell’ottobre del 2009.


L'incontro dibattito "Uno stato che uccide non è il nostro stato" ha visto la partecipazione, di Ilaria Cucchi, di Fabio Anselmo (avvocato della famiglia Cucchi) e di Guido Magherini (papà di Riccardo, un'altra vittima dello stato).


A presentare la manifestazione Leonardo Nodari, organizzatore del suddetto Premio Borsellino



Fabio Anselmo, avvocato della famiglia Cucchi è uno degli avvocati più noti d’Italia.

In occasione della 20° edizione del Premio Paolo Borsellino c'è stato un incontro pubblico, presso il circolo Arci Officine Indipendenti, con Ilaria Cucchi, sorella del giovane romano morto mentre era in attesa di giudizio presso il Carcere di Regina Coeli nell’ottobre del 2009


Fabio Anselmo è un legale che difende le vittime degli abusi compiuti dalle forze dell’ordine scrivendo la storia dei diritti civili, dei diritti dell’individuo.

E’ riuscito a lasciare un segno e a fare scuola facendo bene il proprio dovere.

Ha molti nemici tra chi invece questo “dovere” lo fa male o non lo fa. con il proprio lavoro, ha insinuato nella mente di molti, della maggioranza, il dubbio che al nostro ordinamento manchi qualcosa di fondamentale: il reato di tortura.


Intervento di Guido Magherini, padre del il quarantenne fiorentino deceduto nella notte tra il 2 e 3 marzo 2014 durante un arresto in una strada del centro di Firenze.
Il Tribunale di Firenze ha condannato tre carabinieri imputati per omicidio colposo nell'ambito del processo per la morte di Riccardo Magherini.

Il giudice, nel dispositivo, spiega infatti che i tre carabinieri una volta giunti sul posto, "dopo averlo non senza difficoltà immobilizzato e ammanettato" hanno causato la morte di Magherini tenendolo "prono a terra", in "situazione idonea a ridurre la dinamica respiratoria" per un tempo di almeno un quarto d'ora.