34° edizione della Interamnia World Cup.
E venne, finalmente, il giorno della grande Parata inaugurale.
Costretto allo spostamento di due giorni dalle (per noi gloriose) semifinali di Coppa del Mondo di Calcio, l’evento più amato e sentito dell’Interamnia World Cup è andato in scena quest’anno con due giorni di ritardo sulla tradizione.
E' stata la sera magica della Coppa, quella che ha visto il popolo multirazziale dell’Interamnia impossessarsi gioiosamente delle vie del capoluogo, colorare di canti e di gioia le vie storiche, rinnovare, al canto di “Te Amo Teramo” l’ultratrentennale innamoramento di una folla che, seppur cambia nei volti, è sempre la stessa fin dalla prima edizione.
La Parata di quest’anno si è svelata con una particolare “cerimonia” d’ouverture, che ha visto le cinque città simbolo, ospiti di Teramo Città Aperta al Mondo, rendere omaggio al capoluogo d’Interamnia e da questo ricevere l’omaggio augurale di un benvenuto musicale.
Nel dettaglio, è stata New Delhi ad aprire il walzer dei saluti, con le antiche danze sacre e tribali del Gruppo Milon Mela, cui hanno fatto eco le note tangueire della chitarra da Guinnes di Guillermo Terrazza.
Quando le atmosfere passionali e magiche della musica di Buenos Aires si sono spente, è stato il suono straordinario e unico di uno strumento nato sulle rive del mare del Nord e che è divenuto simbolo di due Paesi che di quel mare condividono una “manica” d’acqua: la cornamusa che, nel suo salutare Teramo Aperta al Mondo e il popolo della Coppa non ha avuto le cadenzate sonorità militari scozzesi, ma quelle più tenere, intime e fascinose della Francia, visto che sono venute a presentare quella Parigi che alle cornamuse, negli eventi più importanti, ha affidato anche il canto della Marsigliese.
Un canto che il Marocco ha saputo rendere storia, nel suo percorso di autonomia dalle colonie, riappropriandosi di quella radice araba e di quei suoni del Sahara sul ritmo dei quali il gruppo dei danzatori Assafa ha portato il suo saluto a Teramo.
Da un altro deserto, lontano mezzo pianeta, è venuto infatti il saluto dell’Oceania, affidato al gruppo Triad Vibration, che con il loro strumento tipico, il didgeridoo, hanno accompagnato il popolo della parata in un viaggio fatto anche di alchimie etniche aborigene.
Non è potuto mancare, in questo intreccio di saluti di benvenuti, la voce del popolo senza nazione, di quei Rom che sono del mondo e nel mondo e che a Teramomondo, grazie all’Alexian Spinelli Group, hanno offerto una fortunatissima mostra.
Concluso l’omaggio delle nazioni ospiti, è stata la città ospitante ad offrire il proprio saluto, con l’omaggio in musica della Corale Verdi.
Poi, è cominciata la tradizionale sfilata delle squadre, alla presenza anche dell’ambasciatore dell’Indonesia, vero amico della Coppa e di Teramo, Susanto Sutoyo e dei Sindaci di Memmingen e di Strovolos.
La grande parata inaugurale, che ha avuto inizio alle 21, è anche quest’anno dedicata alla memoria del giornalista teramano Tiberio Cianciotta.
Il reportage è stato realizzato da Vincenzo Cicconi della Pacotvideo e ha come colonna sonora l'interpretazione di Gulliermo Terraza, ospite illustre della 34° edizione.
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Il video, della durata di 52 minuti circa, è stato pubblicato integralmente su due canali di video sharing:
(Vimeo - Blip.TV) gestiti dalla PacotVideo.
E inoltre pubblicato su tre blog anch'essi gestiti da Vincenzo Cicconi della Pacotvideo:
- blog della Città di Teramo
- blog della PacotVideo
- blog di Pensieri Teramani
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