martedì 24 aprile 2007

Mario Ambrosini: dall'antifascismo alle lotte sindacali. Brevi ricordi di un militante. (Parte 8°)

Negli anni cinquanta lavorai nell'officina metalmeccanica Antonio Di Teodoro e fui membro del direttivo provinciale C.G.I.L..

Negli anni 50' - '60 con il compagno Italo De Angelis organizzammo gli scioperi dei mezzadri nella Val Vibrata per l'applicazione del "lodo De Gasperi”.

Nel 1953 cambiai lavoro e diventai un edile, presi la tessera sindacale FILEA oggi FILLEA che mi ha accompagnato fino alla pensione.

Le ragioni che mi hanno spinto a raccontare la mia vita di militante non sono auto celebrative sono solo una testimonianza del lavoro svolto da uomini come me nell'interesse dei lavoratori per affermare la democra­zia contro ogni tentativo di affossamento della Costituzione.

Nei 60 anni di appartenenza al sindacato e' giusto ricordare alcuni episo­di e alcuni compagni che hanno contribuito a costruire un sindacato forte.
La lotta della Val Vomano fu vittoriosa perché si riaprirono i cantieri per il completamento dell'opera.
Si pose il problema di organizzare i lavoratori nei cantieri.

Segretario della categoria degli edili era il compagno Savino Savini indimenticabile per abnegazione e capacità, ex membro della commissione interna.

In quel periodo ero disoccupato.

Fui incaricato di celebrare il primo maggio a Cesacastina.
Allora non c'era la strada per raggiungere il paese; si doveva percorre­re sentieri di montagna.
Mi accompagnò l’allora segretario della Came­ra del Lavoro di Nereto Nello D'Innocenzo.

A Cesacastina mi aspetta­va il compagno Domenico Forti membro della commissione interna.

Alcuni giorni dopo fui incaricato di organizzare il sindacato nei cantie­ri di Bosco Martese in collaborazione con altri compagni.
lo ero favo­rito a raggiungere in poco tempo i vari i cantieri perchè ero un camminatore instancabile.
Mi incontrai con Arnaldo Di Giovanni.

Al cantiere Castellano ricordo il compagno Quaranta di Cusciano, al cantiere Tordino Domenico Di Carlantonio di Padula, il fratello lavorava come magazziniere nel cantiere di Cavate.

Poco tempo fa ho incontrato a Teramo Mario Di Paolo che lavorava come carpentiere nei cantieri di Bosco Martese: Mario non aveva dimenticato il mio lavoro di attivista sindacale.

Non ricordo la data, ma un giorno si svolsero le elezioni per i rappresentanti sindacali.


A competere erano CGIL e CISL.

Per la CGIL ero candidato come rappresentante in quattro dei sette cantieri (Cippo, Castellano, Tordino e Cavate) per la CISL il figlio di Angeletti allora segretario provinciale di quella organizzazione.

La vittoria alle elezioni della CGIL fu schiacciante.
Ho lavorato successivamente a Milano, Genova, Roma. ovunque partecipando all’at­tività sindacale.

Vale la pena di ricordare il contributo dato anche alla costituzione della Cassa Edile prodigandomi nell'opera di convinci­mento sulla sua utilità vincendo la resistenza dei datori di lavoro, l'in­credulità e la passività di molti lavoratori che non capivano quale importanza rivestiva per il movimento operaio. Anche se quella battaglia fu dura sono orgoglioso di aver contribuito alla costituzione della Cas­sa Edile.

Sono orgoglioso anche che molti di quegli operai scettici quando li ho incontrati di nuovo me ne hanno reso merito.

Dopo tanto peregrinare nei cantieri di tante città d'Italia tornai a Teramo e trovai lavoro nel cantiere autostradale a Casale S.Nicola frazione del Comune di Isola dei Gran Sasso.

Fui eletto membro del direttivo FILLEA e della segreteria Provincia­le, al congresso Regionale fui eletto componente del direttivo.
Ho fatto anche parte del direttivo provinciale CGIL.
Arrivato alla pensione al primo congresso SPI venni eletto responsa­bile della commissione verifica poteri del direttivo Provinciale.

Ora sono per mia scelta un semplice iscritto che mantiene sempre un rap­porto corretto e di stima con i compagni della CGIL.

Nel 1983 gli antifascisti teramani con alla testa Alfredo Zaccaria volle­ro nominarmi segretario provinciale dell’associazione A.N.P.P.I.A., gli altri componenti erano: Berardo Taddei, Alfredo Pompa, Mario Marcelli, Renato Tuzzolí, Giuseppe Di Ferdinando, Umberto Angelucci, Carlo Palucci, Arturo Martellacci, Giorgio Valente.

L'attività dell’A.N.P.P.I.A andò avanti regolarmente attraverso assemblee congressuali e iniziati­ve varie: il gemellaggio Teramo – Ivangrad, la commemorazione di Ercole Vincenzo Orsìni con la presenza di Clemente Maglietta.

La commemorazione di Romolo Di Giovannantonio e Berardo Di Antonio, con Riccardo Cerulli, Mario Mammuccari, Giulio Spallone componenti la segreteria nazionale dell’A.N.P.P.I.A. e la posa del Cippo commemorativo presso la villa Comunale di Teramo, con la partecipazione del Sindaco di Teramo Pietro D'Ignazio, dell'assesso­re alla cultura e allo sport Antonio Tancredi, Luciano Fratoni in rap­presentanza del Segretario generale della C.G.I.L. Pasquale Di Massimantonio e dei rappresentanti dei Partiti della Sinistra.


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Testimonianza di Mario Ambrosini
Tratto dalla Collana "Quaderni della memoria"
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