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martedì 17 dicembre 1996

Chiesa San Salvatore a Canzano (Teramo)

17 Dicembre 1996
La PacotVideo realizza un dettagliato documentario sulla Chiesa di San Salvatore
14 Novembre 1997
A causa del maltempo crolla il tetto e la chiesa viene chiusa ... e mai più riaperta.
Ottobre 2008
Dopo 11 anni finalmente riapre la chiesa



L’ampia vallata dei fiumi Vomano e Mavone è, per l’arte sacra, una vera e propria bomboniera.
Vi si trova la massima espressione di ciò che rappresenta da secoli il Romanico teramano.

In non più di quaranta chilometri si incontrano una serie di edifici di culto di enorme importanza, a cominciare, a pochi chilometri dal mare di Roseto degli Abruzzi, dall’abbazia di Santa Maria di Propezzano, di cui si festeggia in questo mese l’apertura della Porta Santa, per poi continuare con San Clemente al Vomano, San Salvatore a Canzano, Santa Maria di Ronzano, San Giovanni ad Insulam, fino a San Valentino nel territorio di Isola del Gran Sasso.

San Salvatore di Canzano è un insigne monumento costruito nel XII secolo, ricostruito quasi fedelmente all’originale, intorno al XIV secolo con, all’interno, un meraviglioso ciclo di affreschi appartenenti ad una scuola pittorica farfense di chiara ispirazione giottesca.

Molti definiscono San Salvatore “la Cappella Scrovegni d’Abruzzo” per la ricchezza pittorica in essa contenuta.

Le origini della chiesa sono incerte in quanto non esistono fonti documentali dalle quali risulta l'esatta costruzione, l'esatto assetto architettonico iniziale.

I primi documenti che parlano della Chiesa di San Salvatore sono del 1221.

La chiesa è romanica, il portale è in marmo dove nei capitelli sono raffigurati i simboli dei quattri evangelisti.

L'interno è costituito da un invaso a tre navate dove non vi è il transetto e si conclude in un grande abside.

La chiesa è ricca di affreschi del '300 del maestro di Offida, collocati nelle sottoarcate dove ci sono altri affreschi del XVI° e XVII° secolo.

Affreschi frammentari lungo la navate sopra gli archi che raffigurano la Presentazione al Tempio, l'Ultima Cena, l'Annunciazione, la Crocifissione.

domenica 19 maggio 1996

Viaggio alla scoperta di Campli (Teramo) nel 1996

"Viaggio alla scoperta di Campli" è stato il primo documentario realizzato, nel lontano 1996, da Vincenzo Cicconi (www.PacotVideo.it) in collaborazione con Sergio Scacchia, autore tra l'altro di due libri: "Silenzi di Pietra" e "Il mio Ararat".

Il video ha una durata di 36 minuti.



Qui di seguito la trascrizione integrale del testo descrittivo del video

Sulla tortuosa arteria che al confine settentrionale dell'Abruzzo collega Teramo ad Ascoli Piceno, in uno spazio di pochi chilometri, si trovano due delle più belle cittadine d'arte abruzzesi : CAMPLI, splendido scrigno di architetture medioevali con chiese e palazzi d'epoca e CIVITELLA DEL TRONTO con la sua affascinante Fortezza Borbonica ed il raccolto centro storico del paese.

CAMPLI e CIVITELLA DEL TRONTO non offrono solo arte ma anche natura con ampie vedute non solo sul Gran Sasso, ma anche sulla Montagna di Campli, La Montagna dei Fiori e i selvaggi Monti della Laga e che insieme alla Gola e Sorgenti del Salinello, sono meta di suggestive ed indimenticabili escursioni.
CAMPLI

CAMPLI é situata a 393 metri sul livello del mare, posizionata su di un colle fra le valli dei torrenti Fiumicino e Siccagno.

Le origini di CAMPLI vanno ricercate correndo a ritroso negli anni; basti pensare ai reperti risalenti all'età del bronzo venuti alla luce nella Necropoli di Campovalano, oggi piccola frazione agricola a pochi chilometri dall'abitato camplese, poche decine di case lungo la strada ma 2.000 anni fa centro importantissimo per le genti picene.

I resti del X° secolo A.C. sono ospitati nel Museo Archeologico Nazionale, inaugurato nel 1989 e ubicato in un ex convento annesso alla chiesa di S.Francesco.
Questi reperti consistono in più di 200 tombe di epoca pre-romana con corredi funebri di eccelso livello artistico, vasellame bronzeo, punte di lancia e spada.
Di queste tombe, di gran lunga, la più interessante é la N°69, quella del Guerriero.

La nascita di CAMPLI, come centro urbano é da collocare al periodo medioevale intorno all'anno 890, ma é dopo l'occupazione normanna, nel 1078, in un documento che elenca i possedimenti di Roberto Conte d'Abruzzo, che compare il nome di "Campulum", denominazione che rispecchia l'antico impegno dei suoi abitanti : il lavoro dei campi.

Dopo un notevole sviluppo economico, CAMPLI viene annessa al Regno di Giovanna 1° D'Angiò, regno che si protrae sino al 1381 e sotto la quale nel 1372 viene dichiarato libero comune.

Nel 1342 in Campli viene edificata la Chiesa della Madonna della Misericordia in onore dell'Immacolata Concezione che ancora oggi i camplesi venerano come loro patrona e protettrice dell'intero comune.
Alla chiesa in quel periodo fu annesso, per interessamento della confraternita della Misericordia, uno dei primi ospedali d'Abruzzo che ospitava malati indigenti.

E' di questo periodo la costruzione di Porta Orientale nel borgo antico di CASTELNUOVO.

La Porta Orientale, detta anche Angioina permetteva l'ingresso ad uno dei quattro quartieri di cui era composta in origine Campli ed era un vero e proprio sistema difensivo di fortificazione medioevale affiancata dall'elegante Chiesa di S.Giovanni Battista con interno a due navate e affreschi del 1.200 e del 1.400 e da una torre campanaria che si fa risalire al secolo XIV°.

Nel 1520 si ha un considerevole ampliamento del Palazzo Parlamentare, oggi Palazzo Farnese, sede del Comune.

Il Palazzo Farnese, più volte riadeguato strutturalmente nel corso dei secoli, presenta un bel portico ad archi a tutto sesto, con caratteristiche trifore ed è indubbiamente uno degli edifici di uso civile fra i più interessanti in Abruzzo.

Intorno alla metà del 500 l'intero territorio, che dal dominio dei nobili Acquaviva era caduto in mani francesi, viene donato da Carlo VIII° alla figlia naturale Margherita d'Austria, moglie di Ottaviano Farnese già Duca di Parma e Piacenza.
Con i Farnesi si apre il periodo di maggiore prosperità e splendore per civiltà, potenza e numero di abitanti.

Lungo il Corso principale di Campli sono situati notevoli esempi di architettura cinquecentesca quali la splendida Casa del Medico a due piani con un bellissimo cortile e la Casa del Farmacista con una interessante loggia del 500, forse dimore di due fratelli di origini salernitane, uno medico e l'altro speziale.

La piccola corte costituiva l'elegante accesso a quella che fu la Casa del Medico.
Il doppio loggiato in pietre e mattoni con le esili colonnine poligonali della parte inferiore ricorda l'impronta toscaneggiante che i Massei dettero a questo loro edificio in Campli.

L'ingresso prospicente l'ampio cortile ha mantenuto la sua struttura originale con volte a crociera e a botte realizzate a mattoncini.
La scalinata, semplice ed elegante si svolge in due rampe divergenti che conducono al loggiato del piano superiore con colonne circolari dai capitelli fogliati.
Il pozzo poligonale in pietra completa l'estetica di questo particolare angolo interno.

Sotto la loggia della Casa del Farmacista il martedi ed il venerdi si svolgeva la contrattazione delle spezie e il prezzo convenuto era di riferimento all'intero mercato nazionale.

Nel 1575 vedono la luce gli "Statuti Comunali importanti documenti regolanti la vita amministrativa dove vengono menzionate 4 zone : Nocella, Castelnuovo ed i due quartieri di CAMPLI, suddivisione che ritroviamo nella logica dello stemma di CAMPLI (risalente al 1498) raffigurante un castello sormontato da 3 torri identificabili con i tre nuclei cittadini.

Il 12 maggio 1600, grazie ad una bolla del papa Clemente VIII° CAMPLI si fregia del titolo di "città" elevandosi a Diocesi e raggiungendo grande splendore.
Gli anni che seguono segnano il declino della città per via di un terremoto che la rade al suolo e di diverse epidemie che ne decimano la popolazione.

Nel centro della città, nel 1776, viene aperta la Scala Santa con editto di papa Clemente XIV° e il ruolo di custode dell'edificio viene affidato alla Confraternita delle Sante Stimmate di S.Francesco.
La scalinata é costituita da 28 gradini in legno di quercia, da salire in ginocchio a capo chino e le donne a volto coperto.
Era usanza di quei tempi concedere l'indulgenza a coloro che la percorrevano in tal modo.

La Scala é ornata da 6 dipinti, 3 a destra e 3 a sinistra, che riproducono i momenti salienti della Passione di Cristo.
L'ultimo gradino conduce al Sancta Sanctorum, vero cuore dell'edificio, dove si può ammirare il dipinto della deposizione di Cristo.

La Scala Santa é dotata delle stesse indulgenze di quella di Gerusalemme e dell'altra presente a Roma e si trova in un suggestivo edificio in mattoni e pietre, accanto alla Chiesa di S.Paolo.

Le ultime notizie storiche ci portano al 1806 quando CAMPLI, saccheggiata da briganti, subì una dura occupazione da parte dell'esercito francese.
Nel 1860 fu attaccata dai soldati borbonici che distrussero anche un grande Archivio Comunale.

Tra i vari tesori un posto di privilegio é occupato dalla Cattedrale di S.Maria in Platea proprio nel cuore della città, di fronte al Palazzo farnese, in Piazza Vittorio Emanuele II°.

La Cattedrale presenta una bellissima torre campanaria, di origine romanica.
La chiesa di origine ad una sola navata, si presenta oggi, dopo l'allungamento, a tre navate.

All'interno notevole é il soffitto ligneo, ornato da tele raffiguranti "Il Battesimo di S.Pancrazio amministrato dal papa San Marcellino", "l'Assunta" e il "Martirio" del Santo.
L'opera fu realizzata da Teodoro Donato, pittore chietino del settecento, autore di numerosi lavori nelle diocesi di Chieti e Vasto, dove è facile trovare soffitti sul modello di quello di Campli.

Al centro della chiesa si può ammirare una tela raffigurante San Pancrazio.
Questo santo, martirizzato a soli 14 anni intorno al 300 d.c. nel periodo delle persecuzioni diocleziane, divenne, ad inizio del 1700, protettore della città per volere del vescovo Casanatte, munifico mecenate che donò a Campli insigni reliquie come il busto del santo in argento darato.

I numerosi altari presenti in Santa Maria in Platea, sono abbelliti da splendide opere d'arte come, a destra dell'ingresso, un prezioso crocefisso in legno del XIV secolo.

Al 3° altare a destra una buona copia della "Visitazione" del Raffaello attualmente dislocato al Prado, Museo di Madrid, realizzata nello studio dell'artista in Urbino.
Nella navata sinistra un altare del 500 di Sebastiano da Como con Madonna Lignea dorata e dipinta, con bimbo in grembo ed angeli recanti candelabri.

L'opera, insieme alla Madonna dei Lumi di Civitella del Tronto e la Madonna delle Grazie a Teramo, per diverse analogie, fa venire in mente l'ipotesi che siano tutti attribuibili ad un artista famoso come il Blasuccio.
Ai lati della nicchia due splendide tavole del 400, opera di Cola d'Amatrice, restaurate negli anni cinquanta da artisti degli uffizi di Firenze.

La cappella della Madonna fu arricchita ulteriormente dal grande scultore Sebastiano da Como che usò pietre provenienti da una cava della vicina Ioannella, e il lavoro fu finanziato dai Lanieri, confraternita di Campli.
Sotto la Cattedrale si trova una cripta risalente al 1000-1100 dedicata alla Madonna Immacolata.

Agli occhi del visitatore si presentano originali archetti romanici affrescati.
Purtroppo per un incendio divampato a causa di ceri votivi é andata rovinata gran parte di questi affreschi oltre un bellissimo altare in legno con la statua della Madonna.
La lunetta meglio conservata è quella centrale dei quattro evangelisti.

Sui muri affreschi che ricordano lo stile di Giotto con graffiti autentici del 400 e 500 che ci riportano alle notevoli scuole d'arte esistenti in Campli grazie a grandi maestri di pittura come Giacomo e Matteo da Campli e Giovanbattista Boncori.

Nel 1600 la chiesa fu allungata per poter ospitare la stupenda cattedra del vescovo e gli stalli dei 18 canonici che funzionavano nel Duomo.
Ecco spiegata l'esistenza sotto la chiesa di una seconda cripta dove troviamo una grande tela del '900 raffigurante una pagina importante della storia di Campli, opera del pittore Felice che descrive il patto d'alleanza fra il popolo e l'Immacolata durante una virulenta epidemia, patto stipulato con tanto di atto notarile.

Alla Madonna in cambio della salvezza del popolo, come riporta nei suoi scritti il Palma, noto storico, si promettevano i titoli di Patrona, Protettrice, Signora e Avvocato dell'intero comune, la consegna delle chiavi d'argento ed una novena che doveva essere effettuata ogni anno dal 27 novembre all'8 dicembre.
La tradizione vuole che dopo tale patto una pioggia purificatrice debellasse l'epidemia salvando la cittadina.

Merita una visita anche la Chiesa di S. Francesco, di stile romanico, arricchita di dipinti cinquecenteschi. affreschi di scene tratte dalla vita del santo e un pregevole Crocifisso ligneo del 300.

Non meno interessanti sono i dintorni del paese; sul colle di Santa Lucia davanti l'abitato farnese, immerso nel verde si erge il quattrocentesco convento di San Bernardino con un bellissimo chiostro.

Una piccola passeggiata nella vicina NOCELLA, invece, ci permette di ammirare la Torre dei Signori di Melatino, costruzione del 14° secolo.

In località MORGE troviamo la Chiesa della Santa Trinità nata sui resti di un tempio romano.

A CAMPOVALANO, lasciando la statale e inoltrandoci nei campi, in una vecchia strada secolare, troviamo un suggestivo monastero del sec. XI-X111 con annessa una chiesa dedicata a San Pietro, fondata nel secolo VIII e riedificata nell'XI secolo, alla quale si accede scendendo tre gradini.
Il tempio è stato profondamente restaurato tra il 1968 e il 1970 riprendendo all'interno la veste originale.

Dal lato naturalistico i vicini Monti Gemelli offrono infinite opportunità di escursioni a contatto con la natura e fra le due montagne si trovano le selvagge Gole del Salinello dall'ineguagliabile patrimonio floristico e con circa 40 caverne dall'elevato interesse archeologico ed ambiantale la più importante delle quali risulta essere la Grotta di Sant'Angelo dove sono stati rinvenuti resti di uomini preistorici e anivali.

E tra una partita della seguitissima squadra locale di basket e una suonata della banda del paese Campli è pronta a concludere degnamente la ns./visita con una prelibata porchetta, vero culto che si tramanda di generazione in generazione, la cui sagra si svolge intorno alla metà del mese di agosto quando il paese diventa meta di goduriosi crapuloni.

Un motivo in più per amare Campli, portarla nel cuore, alimentando il ricordo in attesa di una nuova visita.

sabato 20 aprile 1996

Teramo nel 1996


Con il sottofondo musicale di canzoni popolari abruzzesi (Vola Vola, Tutte le Funtanelle, Saltarello) un documentario realizzato dall PacotVideo nel 1996.



Per oltre un decennio sono stato il "cameraman della Coppa Interamnia" e realizzavo i video della manifestazione per gli atleti che provenivano da ogni angolo del mondo e che richiedevano la videocassetta.

In coda ai video realizzati durante le sfilate della Coppa Interamnia di hamdball (oggi Interamnia World Cup) o in occasione delle manifestazioni per la Elezione di Miss e Mister Coppa Interamnia decisi di inserire un documentario relativo alla Provincia di Teramo.


Nel mio piccolo per anni, e in silenzio, ho quindi fatto per anni "promozione" alla mia città e alla sua Provincia.

Le immagini dall'elicottero sono state prese "in prestito" dalla RAI ed effettuate nel 1990 durante l'arrivo di una tappa del Giro d'Italia.
Per la cronaca la tappa era la "Sora-Teramo" di 233 Km e fu vinta da tal Fabrizio Convalle.

Nel video ... immagini di Cerrano, porto di Giulianova, la stupenda Cascata "de lu Caccame" presso le Gole del Salinello, il mare di Roseto, Prati di Tivo, pietanze tipiche abruzzesi.

Riprese di Vincenzo Cicconi della Pacotvideo.
Il Video, della durata di 7m 52s, è stato pubblicato integralmente sul canale di video sharing YouTube "La città di Teramo e la sua Provincia"