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venerdì 11 giugno 2010

Estate 2010 presso gli alberghi della costa teramana


Stagione balneare 2010 da trascorrere presso gli alberghi della costa teramana.
Hotel Continental, Hotel Holiday, Hotel Nuovo Righi, Hotel Villa Elena.

Tortoreto (provincia di Teramo) bandiera blu d'Europa 2010, spiaggia del sole, magia tra mare e borghi.

Tortoreto, tutto in una vacanza.

Gli spot pubblicitari sono stati realizzati dall'agenzia Publialfa Srl.
Post produzione video realizzata dalla PacotVideo.

Il video è stato pubblicato su cinque canali video (YouTube - DailyMotion - Kewego - Vimeo - Blip.TV) gestiti dalla PacotVideo e su tre blog (blog della Città di Teramo - blog della PacotVideo - Pensieri Teramani), anch'essi gestiti da Vincenzo Cicconi della Pacotvideo


giovedì 10 giugno 2010

Hotel Villa Elena (Tortoreto - Teramo)

A ridosso di verdi colline ricche di uliveti, a 400 metri da un limpido mare sorge l'Hotel Villa Elena, dotato di ogni confort e servizi.
Nel raffinato ristorante curato dai proprietari con esperienza ultra ventennale potrete gustare la genuità della cucina tipica locale.
Una vacanza a quattro stelle a partire da quaranta euro.
L'hotel Ristorante Villa Elena si trova a Tortoreto Lido (Teramo - Abruzzo) in viale Adriatico 136-138.

Il video è stato realizzato dall'agenzia Publialfa Srl.
Post produzione video realizzata dalla PacotVideo.

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L' Abruzzo vi farà conoscere ed apprezzare una terra dalle molteplici realtà avvolte dalla particolare suggestione della sua lunga tradizione storica, artistica e culturale.

I suoi 130 Km. di litorale con suggestive spiagge sabbiose, si fondono come per magia, con le dolci colline verdeggianti dell' entroterra per poi diventare cime maestose ed imponenti come quelle del Gran Sasso.

L'Abruzzo è definito anche la "Regione verde d' Italia" per i suoi 4 Parchi Naturali e le numerose riserve naturali dove è facile ammirare il camoscio, l' aquila ed il lupo.
Tortoreto Lido, è Bandiera Blu d'Europa dal 1998.

Hotel Villa Elena è caratterizzato dagli elementi ideali per un ottimo e tranquillo soggiorno, quali il comfort, l'eleganza e soprattutto il servizio, che detiene un sistema di gestione certificato secondo le norme UNI EN ISO 9001:2000.

Nelle 44 camere dell'Hotel Villa Elena, classificate e ognuna distinta nelle tipologie Silver e nuovissime Gold e Platinum, numerosi sono i servizi offerti: tutte con balcone, isolamento acustico, cassaforte, aria condizionata, frigo bar, TV color e televisori LCD nelle nuove camere, telefono dire

mercoledì 9 giugno 2010

Hotel Nuovo Righi (Tortoreto - Teramo)

Hotel Nuovo Righi, sole, mare, spiaggia, passeggiate, animazione e relax. Manchi solo tu.
Ti aspettiamo Hotel Nuovo Righi si trova a Tortoreto Lido (Teramo - Abruzzo) sul Lungomare Sirena 230.

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Post produzione video realizzata dalla PacotVideo.

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A pochi Km. dal Gran Sasso d' Italia e dalla Maiella, Tortoreto lido è situato nel Medio Adriatico tra i due porti di San Benedetto del Tronto e Giulianova, nell' Abruzzo Teramano.
Con i suoi 5 Km. di spiaggia finissima, con il suo mare limpido a basso fondale, con le verdi palme e gli oleandri in fiore, invita a piacevoli e rilassanti vacanze. Attrezazature turistiche, dancing sul mare, sale giochi, bocciodromo, campi da tennis, acqua park, uniti con la proverbiale ospitalità abruzzese, offrono un soggiorno indimenticabile.

L'Hotel Nuovo Righi, situato in posizione tranquilla, centrale, sul lungomare, com ampio giardino, è dotato di camere climatizzate con balconi vista mare, docce, Wc, tel.centralizzati, ascensore, bar, sala colazione con buffet all' americana.
Ampio soggiorno, sala TV, sala lettura, sala giochi bimbi.
Triplo menù a scelta, pesce - carne giornalieri, spiaggia privata con cabine, ombrelloni, sedie a sdraio, lettini, giochi sulla spiaggia per bambini, serate danzanti, parcheggio privato recintato non custodito.

martedì 8 giugno 2010

Hotel Holiday (Villa Rosa di Martinsicuro - Teramo)

Vivi un'estate indimenticabile sul mare d'Abruzzo.
Hotel Holiday, tra palme ed oleandri a 50 metri dal mare, con spiaggia privata, piscina, idromassaggio.
Trant'anni di esperienza al vostro servizio.

Le vacanze passano, i ricordi restano.
Hotel Holiday si trova a Villa Rosa di Martinsicuro (Teramo - Abruzzo) in via Amalfi 27-35.

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L'Hotel Holiday di nuova costruzione sorge in una incantevole posizione a 50 metri dal mare, nella zona più tranquilla di Villa Rosa. Spiaggia Privata.

Le camere sono complete di doccia, servizi privati, telefono, TV con satellite e balcone anche vista mare.

Due ascensori.
Piscina con idromassaggio.

L'Hotel è gestito direttamente dai proprietari.

lunedì 7 giugno 2010

Hotel Continental (Tortoreto - Teramo)

Hotel Continental, un ambiente in cui sole, mare, spiaggia e verdi colline si coniugano con l'accoglienza, cordialità, eleganza ed una raffinata cucina.

Il video è stato realizzato dall'agenzia Publialfa Srl.
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L' Hotel Continental è situato a Tortoreto Lido, una delle più qualificate località abruzzesi nonchè Bandiera Blu d' Europa ininterrottamente dal 1998 al 2010, e si trova proprio sul Lungomare.

Tortoreto è veramente adatta per famiglie anche con bambini : la nostra costa è tranquilla, sicura, non sovraffollata.
E' possibile fare meravigliose passeggiate a piedi o in bicicletta sulla pista che costeggia l' arenile, tra il verde delle palme, dei prati e le aiuole fiorite.
Alle spalle il paese Alto, borgo medioevale a 226 mt.dal quale si possono ammirare il mare Adriatico ed il Gran Sasso, la montagna più alta dell'Appennino.
Possibilità di effettuare escursioni nell' entroterra, ricca di borg

L' Hotel è l' ideale per una vacanza piacevole e riposante.
E' situato in posizione centrale, frontemare, dispone di un vasto giardino con pini, parcheggio auto più i parcheggi pubblici, servizio di biciclette gratuito.

Ampia spiaggia privata situata di fronte all' Hotel con 1 ombrellone e 2 sdraio per camera, cabina spogliatoio, doccia.
Tutte le camere sono dotate di balcone, cabina doccia e phon, telefono diretto, TV, cassaforte e aria climatizzata autonoma.
Colazione rinforzata dolce e salata, pasti sempre a scelta su menù di portate diverse e ricco anche di specialità locali, pesce tutti i giorni ; servizio completo ai tavoli, aria condizionata in ristorante.

domenica 6 giugno 2010

Tortoreto (Teramo) bandiera blu d'Europa 2010

Tortoreto (provincia di Teramo) bandiera blu d'Europa 2010, spiaggia del sole, magia tra mare e borghi.
Tortoreto, tutto in una vacanza.

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Il territorio di Tortoreto fa parte della Val Vibrata, pur non essendo per nulla bagnato dalle acque del torrente che dà il proprio nome alla valle.

Si affaccia ad est sul mare Adriatico ed è delimitato a sud, al confine con Giulianova, dal fiume Salinello, mentre a nord confina con Alba Adriatica, e nella zona collinare, a ovest, è circondato dai comuni di Corropoli, Sant'Omero e Mosciano Sant'Angelo; nella classificazione sismica della Protezione civile è identificato come Zona 3, cioè zona a bassa sismicità, mentre nella classificazione climatica è contrassegnato come Zona D.

Il paese si articola in due parti differenziate fra di loro: la prima, più antica, si trova in collina, è nota come Tortoreto Alta ed è situata fra i 225 e 240 m sul livello del mare. A sua volta Tortoreto Alta è costituita dall'antico borgo medievale e dai due rioni tradizionali di Terravecchia e Terranova.

Più nota e frequentata è la frazione Tortoreto Lido, sul livello del mare, attraversata dalla Strada Statale Adriatica e dalla Ferrovia Adriatica.
Ha una spiaggia lunga circa quattro chilometri ed è una località balneare molto attrezzata che richiama, d'estate, un notevole flusso di turisti.

Tortoreto non offre alcuna soluzione di continuità rispetto al territorio di Alba Adriatica, che fino al 1956 era una frazione tortoretana col nome di Tortoreto Stazione.

Ancora oggi, a dispetto delle differenti realtà amministrative esistenti, le due località offrono un'unità di fatto sia dal punto di vista edilizio, sia da quello dell'arredo urbano, sia da quello delle vie di comunicazione.
(Wikipedia)

martedì 1 giugno 2010

Un taglio in comune ... nella città di Teramo (2010-05_29)


Intervista di Giancarlo Falconi al sindaco di Teramo (Abruzzo) Maurizio Brucchi per il sito web www.lebanane.it.

Una serie di domande su alcune problematiche della città di Teramo come manovra finanziaria ... parcheggio dell'ospedale ... asilo di Via De Albentiis ... colonia estiva per bambini ... assessori che parcheggiano in divieto di sosta in zone a traffico limitato ... pannelli solari scollegati nelle scuole.

Riprese di Vincenzo Cicconi (www.pacotvideo.it)



Il video è pubblicato anche su:
1 - Blog di "Pensieri Teramani"
2 - Blog di "La città di Teramo"
3 - Blog di "PacotVideo"
4 - Canale video "Dailymotion.virgilio.it"
5 - Canale video "Blip.tv"
6 - Canale video "Kewego.it"
7 - Canale video "Metacafe.com"
8 - Sul sito "wikicafe.metacafe.com"

mercoledì 19 maggio 2010

A Roseto Marco Patricelli presenta il Libro "Il Volontario"


Presentazione del libro "Il Volontario" di Marco Patricelli a Roseto degli Abruzzi (Teramo)
Riprese di Vincenzo Cicconi (PacotVideo.it) e intervista a cura di Luca Maggitti (Roseto.com)
Il video è stato pubblicato su Dailymotion.Virgilio.it ed è stato diviso in 4 parti per rispettare il limite massimo pubblicabile di 20 minuti per ciascun filmato.





Marco Patricelli racconta la storia di Witold Pilecki, l'uomo che volontariamente si fece rinchiudere nel lager di Auschwitz per documentare e denunciare al mondo l'olocausto.

Witold Pilecki è un intellettuale polacco che nel 1940 decise di affrontare una missione pericolosa e che appariva come una follia.
Dopo essersi munito di documenti falsi, si lasciò arrestare nel corso di una retata della Gestapo a Varsavia e durante la prigionia si rese conto che la realtà dei campi di concentramento è peggiore di qualsiasi orrenda fantasia.

Witold Pilecki, nonostante rischi più volte la vita, porta fino in fondo la sua missione che era quella di creare una rete di resistenza e di mutua assistenza all'interno e all'esterno del lager e far filtrare all'esterno il resoconto di quello che accade.
In due anni e mezzo riesce a creare un'organizzazione di circa 2.000 persone infiltrate.
Quando comprende che la sua missione è stata portata a termine e il rischio di perdere la vita diventa sempre più concreto decide, nel 1943 di evadere.

Nel 1944 combatte durante l'insurrezione di Varsavia ma viene fatto prigioniero e resta in prigione fino alla fine della guerra.





Subito dopo la fine della guerra Witold Pilecki arriva in Italia, scrive un ulteriore rapporto e si offre al generale Anders per una missione nella Polonia sotto tallone sovietico.
I servizi segreti comunisti sono ormai sulle sue tracce e nel 1947 viene arrestato e torturato per mesi.
Il regime comunista riesce ad estorcegli una confessione delle presunte colpe solo quando minacceranno di imprigionare la moglie e i figli.

Witold Pilecki viene giustiziato il 25 maggio 1948.
Su di lui e su quello che ha fatto cala il silenzio.
Della resistenza ad Auschwitz si arrogherà ogni merito un suo ex compagno di prigionia, nel frattempo divenuto premier del governo polacco e poi presidente della repubblica, Cyrankiewicz.

Ancora oggi, i familiari ignorano dove sia sepolto.




Marco Patricelli insegna Storia dell’Europa contemporanea all’Università G. d’Annunzio di Chieti ed è consulente del TG1 Storia.
Tra le sue precedenti pubblicazioni:
1 - Liberate il duce. Gran Sasso 1943: la vera storia dell’Operazione Quercia;
2 - La Stalingrado d’Italia. Ortona 1943: una battaglia dimenticata;
3 - Le lance di cartone. Come la Polonia portò l’Europa alla guerra
4 - I banditi della libertà. La straordinaria storia della Brigata Maiella, partigiani senza partito e soldati senza stellette.

Presentazione di quest'ultimo libro è stato ripreso dalla Pacotvideo ed è possibile rivederlo all'interno del canale Video.Google.





Video pubblicati anche sui Blog gestiti dalla PacotVideo:
1 - Il blog della PacotVideo
2 - Il blog della Città di Teramo
3 - Pensieri Teramani su Blogspot

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5 - Kewego

martedì 11 maggio 2010

SILENZI DI PIETRA. Ghost town, chiese e tratturi tra Laga e Sibillini

Un libro concepito con felicità, con freschezza, con la purezza e il respiro dell'aria aperta.

Un viaggio che l'autore compie nella parte più recondita del centro-Italia, nei Monti della Laga e i Sibillini, tra paesi abbandonati, memorie di pastori e carbonai, storie e leggende, tradizioni e curiosità.

Sullo sfondo una natura incredibilmente bella che riserva sorprese, genera avventura, in un mondo dietro casa imprevedibile, assolutamente remoto, tutto da raccontare.

Il viaggio della vita è quello che rappresenta per noi qualcosa d’importante.
Sarà significativo, indipendentemente dal luogo e dalla compagnia.

Sarà importante perché noi lo riempiremo di significati, di simboli e di rivelazioni, anche se non avverrà nulla. Non è necessario che sia un luogo che abbiamo sempre desiderato di visitare, o che ci accompagni la persona con cui abbiamo sempre voluto farlo. Non è risolutivo che sia un viaggio lontano o vicino. È quel viaggio la sola idea che ci riempie di emozione e ci fa sognare.

Che agita le fantasie di bambino famelico di storie da vivere come protagonista.

SERGIO SCACCHIA è nato nel 1958 a Teramo dove vive e lavora. Dopo anni di esperienze televisive e radiofoniche, ha iniziato a scrivere soprattutto di territorio su diverse testate locali.

Ha acquisito una consolidata esperienza nel giornalismo culturale trasmettendo emozioni e suggestioni scaturite dalle tante escursioni effettuate, tra bellezze artistiche e naturali.

Attualmente collabora con i Free-Press "Blu 24 magazine" e "Teramani", oltre che con la testata diocesana "L'Araldo Abruzzese".

Silenzi di pietra è la sua opera prima.

PRESENTAZIONE DI FILIPPO DI DONATO

"Silenzi di pietra" è un libro concepito con felicità, con freschezza, con la purezza e il respiro dell'aria aperta.

Un viaggio che l'autore compie nella parte più recondita del centro Italia, nei monti della Laga e i Sibillini, tra paesi abbandonati, memorie di pastori e carbonai, storie e leggende, tradizioni e curiosità.

Sullo sfondo una natura incredibilmente bella che riserva sorprese, genera avventura, in un mondo dietro casa imprevedibile, assolutamente remoto, tutto da raccontare.

Una certosina, attenta e appassionata opera di Sergio Scacchia, escursionista e viaggiatore, pronto a fermarsi attratto da ogni possibile richiamo dato dalla montagna e dai suoi abitanti. Zone percorse in lungo e largo, nelle varie stagioni, dall’alba al tramonto, inseguendo storie, racconti e leggende, recuperando testimonianze preziosissime degli ultimi “personaggi” sopravvissuti e ancora tenacemente abbarbicati in queste lande sempre più deserte.

Un documento che si srotola nelle varie località, intrecciato con i ricordi delle persone incontrate e con suggestioni evocate, a volte impalpabili, altre evidenti e nette.

Si tratta di un miscuglio a tratti esplosivo, tra conoscenza e esperienza in ambiente, sui sentieri della montagna, da paese a paese.
Dalle pagine trasudano importanza e radici di un’agognata “cultura della montagna”, di una rivisitata occasione per “cittadini” di riappropriarsi di segni e valori prossimi, prima della loro definitiva scomparsa, prima che immobilismo e tecnologia acciambellino tutto in spazi virtuali.

Sergio Scacchia ci provoca e ci invita a diventare “viaggiatori” e ci indica che tutto il percorso è la meta.

Ogni passaggio dei racconti è fonte di inspirazione per una descrizione, un’osservazione, un aspetto naturalistico, un manufatto e tanto altro ancora.
Impariamo così a scoprire quanto è accaduto nelle tre regioni dei Monti della Laga: Abruzzo, Lazio e Marche e si accende la voglia di partecipare e condividere, decisi a ripercorrere alcuni avvenimenti.

Ci attendono torrenti e cascate tra le più belle dell’Appennino che nei rigidi inverni si trasformano in palestre ideali per le arrampicate su ghiaccio.

I piccoli borghi costellano la montagna, pochi gli abitanti tanta la ricchezza di storia e natura, tra boschi nei quali sono presenti anche l’abete bianco e rare orchidee.
In quota anche l’eccezionale lago di Campotosto.
Versanti diversi con il più ripido e sgarupato quello laziale, aspro e selvaggio quello marchigiano, ondulato e accattivante quello abruzzese.

Luoghi da esplorare a piedi, lungo i sentieri, accompagnati dal Club Alpino Italiano, interessato descriverli e segnarli, recuperando le antiche vie di comunicazione

Filippo Di Donato Cai Abruzzo
rappresentante Cai nella FederParchi
www.caiabruzzo.it - www.caicastelli.it

lunedì 11 gennaio 2010

"Il fuorionda di Fini è mio. Porterò Repubblica in tribunale." Rifiutata un'offerta di 400 euro. Intervista in esclusiva al blog Fuorionda News


Quello di Gianfranco Fini è stato indubbiamente il fuorionda dell’anno.
Ora però oltre a creare scompiglio all'interno del Pdl, rischia di essere una grana giudiziaria per il quotidiano La Repubblica.

Colui che materialmente ha registrato, prodotto, e montato il fuorionda contesta infatti in toto l'esclusiva di cui il quotidiano romano si è in proposito vantata .

Lui è Vincenzo Cicconi è di Teramo ed è il responsabile della PacotVideo (un affermato studio di post produzione video).
In questa mia lungissima intervista esclusiva, svela tutti i retroscena di questo sensazionale off air e annuncia che per questo suo fuorionda intende portare in Tribunale il quotidiano La Repubblica.

Ecco l'intervista, questa sicuramente esclusiva.


(Andrea Atzori, telegiornalista free-lance. e responsabile del blog Fuorionda News.
Responsabile inoltre di FUORIONDA TV, web channel tv con fuorionda 24 ore su 24)


Raccontaci come hai fatto a registrare questo Fuorionda che ha fatto traballare all’interno del PDL i rapporti tra i Presidente della Camera e il Presidente del Consiglio?

Chi ti aveva richiesto le riprese di questo convegno.

Come ormai è noto il video è stato realizzato il 6 novembre durante la 14° edizione del Premio Borsellino che si è tenuto a Pescara alla presenza di Fini e di molteplici personalità politiche e della società civile.

Da due anni sono entrato in amicizia con Leo Nodari, ideatore e organizzatore del medesimo premio ed essendo egli anche responsabile di un'associazione denonimata Società Civile metto spesso a sua disposizione la mia attrezzatura per riprendere vari eventi con la presenza di personaggi appunto della società civile (De Magistris, Borsellino, Sonia Alfano, Vulpio, vari magistrati).
Tutto gratuitamente ... anche e soprattutto per piacere mio e per soddisfare un mio impegno sociale ... cioè fare da cassa di risonanza con i miei video (ogni qualvolta me ne capita l'occasione) alle varie personalità della cosiddetta "società civile".

Riguardo al Premio Borsellino 2009 circa un mese prima dell'inizio mi fu inviato il programma e mi fu detto di riprendere gli eventi che reputavo interessanti ... a mia totale discrezione.
Con la sola "richiesta" di non mancare di effettuare la ripresa integrale della Cerimonia di Premiazione e di divulgarla attraverso i miei canali web come meglio credevo.
Tutto questo, lo sottolineo perchè lo reputo importante, del tutto gratuitamente e muovendomi in totale libertà nell'ambito di tutta la manifestazione, sia dal punto di vista della ripresa e sia dal punto di vista della divulgazione del video.
Anche per far comprendere, semmai ce ne fosse bisogno, che la realizzazione del fuorionda non ha nulla a che vedere con il Premio Borsellino o con gli organizzatori.

Il fuorionda è e rimane una iniziativa della PacotVideo.


Come è stato realizzato il fuorionda? E' stato veramente frutto del caso?


Finalmente qualcuno che mi pone questa domanda.

E' dovuto tutto al caso e non è stato fatto nulla di proposito.

Certo, con il senno del dopo ... ho compreso che in fondo è facilissimo prendere in castagna chiunque ... e realizzare un fuorionda.
Basta lasciare acceso un microfono, sia esso da tavolo o un lavalier (chiamato anche "pulce" e che si posiziona sull'abito della persona), tenere la telecamera accesa ... e confidare nella ingenuità (e spesso nell'egocentrismo) delle persone che si trovano sotto i riflettori.
Con una "non tanto piccola" differenza nel caso del mio fuorionda.

Nel mio caso il microfono da tavola "doveva" necessariamente essere acceso in quando la sua funzione, sembrerà strano per gli illustri relatori e per i commentatori politici di tv e carta stampata, non era quello di arredare la tavola degli stessi relatori bensì di registrare quanto veniva detto durante la manifestazione.
E il fuorionda si è materializzato non prima o dopo la manifestazione o durante una pausa ... bensì "durante".

Per comprendere il perchè del mio fuorionda è importante capire tecnicamente come opero ... cosa che nessuno ha compreso ... nè i grandi soloni della tv italiana e nè i saputoni della carta stampata.
Mi ha lasciato stupefatto e interdetto che chi vive e lavora in un settore "televisivo" e multimediale (vedasi tutti gli operatori televisivi nei TG e nei programmi di informazione ma anche in fondo gli stessi quotidiani) non si sia posto questa domanda e nessuno abbia cercato una risposta.

Nessuno ha avuto la benchè minima curiosità di comprendere come è stato realizzato ... tutti si sono sbizzarriti a disquisire di "audio rubato" ... "microfoni lasciati accesi di proposito" ... "fatti privati carpiti" "microfoni lasciati volutamente davanti a Fini per carpirgli un qualunque sospiro" ... e corbellerie varie.
Si resta sempre stupiti quando un giornalista "di chiara fama" se ne esce con queste corbellerie o non corregge il politico che giustifica la propria "ingenuità" dando la colpa ... ai fantasmi.

Quando sono incaricato di riprendere un convegno, un meeting, una conferenza o a una qualunque altra manifestazione di questo tipo mi presento sempre con due telecamere che gestisco in maniera autonoma.
La telecamera principale, su cavalletto, riprende "unicamente" l'oratore del momento ed è collegata ad un microfono direzionale poggiato sul tavolo, se ci sono più relatori, o collegato ad una "pulce" se c'è un unico relatore.
L'altra telecamera, con mini-steadicam incorporata, spazia nell'ambiente riprendendo il pubblico, gli altri oratori in ascolto, il relatore da diversa angolazione per poterli poi insertare nel video principale in fase di montaggio.

Nel caso specifico la seconda telecamera, nell'arco delle due ore dell'intera manifestazione, è stata spesso posizionata sul Presidente della Camera perchè "stimolata" dal comportamento dello stesso Presidente, "stranamente" così tanto in sintonia con un magistrato, Nicola Trifuoggi, notoriamente considerato un "nemico dell'attuale premier" e con atteggiamenti, se mi posso permettere, fuori dall'ordinario.

Si distraeva spesso, parlava con le persone che aveva davanti, chiacchierava e rideva con gli altri oratori, faceva battute e commenti in totale libertà e ad alta voce che sicuramente gli ospiti seduti di fronte avranno anche sentito o percepito.
Incurante dei vari microfoni (quindi non solo il mio) posizionati davanti a lui.

Qualcuno potrebbe obiettare che è stato un comportamento "poco istituzionale" ... da parte mia lo giudico "un comportamento sereno e tranquillo di una persona che era di buon umore e che si sentiva a suo agio in quanto in buona compagnia".

Come si può quindi comprendere sembra quasi che ... il presidente Fini il fuorionda se lo sia realizzato e confezionato da solo.

A questa "disponibilità" del presidente si è aggiunta quella che senza eufemismo si può considerare "una botta di culo": la presenza del mio microfono laddove esso non doveva stare per ragioni tecniche.

E qui qualcuno avrebbe potuto chiedermi del "perchè il microfono era posizionato proprio di fronte a Fini e Trifuoggi?"

Il tavolo dei relatori era molto lungo e per poter riprendere "nel migliore dei modi" l'audio delle 19 personalità che prendevano la parola (tra oratori istituzionali e premiati) avevo l'esigenza di spostare di volta in volta il microfono.

Operazione impossibile da eseguire senza la collaborazione di qualcuno ... la sala era gremita, i movimenti all'interno erano impediti e le guardie del corpo impedivano l'avvicinarsi al tavolo dei relatori nonostante io fossi il cameraman ufficiale della manifestazione.

Ho chiesto alla presentatrice la cortesia di spostarmi il microfono davanti ai singoli oratori ogniqualvolta che questi prendevano la parola.
La presentatrice ha raccolto la mia richiesta ma a sua volta ha incaricato una ragazza hostes.
La ragazza, dopo il 3° intervento (quello di Trifuoggi) ha avuto la brillante idea di non proseguire nello smistare il microfono .... e il microfono è rimasto così davanti a Fini e Trifuoggi.





Come ti sei resoconto di avere tra le mani una vera e propria bomba politica?




Dopo alcuni giorni (5-7??) ho iniziato a importare al computer i due video di due ore cadauno.
Nel ricontrollare il video mi sono posizionata sul sostituto procuratore della Direzione Nazionale Antimafia di Palermo Antonino Di Matteo (l'ultimo degli interventi) e ho compreso che l'audio del video pricipale era disturbato dai commenti in libertà di Fini.

La mia prima impressione?

Mi sono incavolato perchè i commenti dei due andavano a disturbare l'audio di Di Matteo che, essendo posizionato in lontananza, a malapena si capiva il senso del suo discorso.
Dopo aver capito meglio il senso dei commenti ... mi sono sinceramente spaventato.
Ho risentito tutto il filmato ... e man mano che il video scorreva in me c'era un misto di stupore (per il comportamento di Fini) e di timore (perchè in effetti quello che diceva era politicamente imbarazzante).

Unico conforto è stata la telefonata ricevuta da Luca Maggitti di Roseto.com, un amico giornalista di Roseto degli Abruzzi, l'unico con il quale mi ero confidato, il quale mi ha fatto notare che, sulla base del mio racconto inviatogli tramite email, era in effetti "una bomba politica".

Nello sbobinare il video con audio ambientale, dal punto di vista "professionalmente" mi sono tranquillizzato.
L'audio della seconda telecamera era buono, i singoli relatori non erano disturbati dai commenti di Fini ... e professionalmente parlando ... ho salvato il video integrale della manifestazione.
Nel mentre procedevo con il montaggio contemporaneamente salvavo le singole clip con i singoli fuorionda.
Alla fine ho realizzato una videoclip di circa 5 minuti 40 secondi utilizzando i commenti che ho ritenuto opportuno utilizzare.

A questo punto inizia il mio tormento e inizio a sfogliare la margherita ... il video lo pubblico o non lo pubblico su YouTube?
Per ingenuità o per paura di essere scambiato per ricattatore o per un violatore della altrui privacy non mi è mai passato per la mente di farne una operazione "commerciale" o una strumentalizzazione "politica".
Non sono giornalista, non ho gli agganci giusti per trovare il canale giusto in cui veicolare uno scoop di quella portata.
E le persone con cui mi sono confidato non mi hanno mai fatto presente la possibilità di vendere il prodotto.
Ingenuo io ... ingenui i miei amici??
Facile dire ... come in tanti mi hanno detto ... avrei potuto fare un mucchio di soldi ... ma se non sei del giro non è mica facile?
Ma soprattutto ... se non sei portato a "questo tipo di affari" ... se non sei un fan di Corona ... la soluzione migliore è lasciar perdere.

Avevo due timori, uno di carattere "legale" ed uno di carattere "morale".
Di carattere legale perchè non avevo la certezza di non aver commesso qualche reato o violato la privacy di qualcuno.
Timore che ho subito abbandonato perchè sono arrivato alla conclusione che non sono stati commessi reati in quanto ero in una sala pubblica, in una manifestazione pubblica, con un microfono in vista posizionato sul tavolo ... tuttalpiù è stato il Presidente Fini ad introdursi abusivamente nel mio video al punto di rovinarmi la registrazione.
Restava il timore "morale" di arrecare problemi al Premio Borsellino e ai suoi organizzatori.

Il problema l'ho risolto ... non inserendo nel video il logo del Premio.
Difatti nel video pubblicato da Repubblica.it non appare il logo del Premio Borsellino mentre nel video che successivamente ho pubblicato sul mio canale You Tube, dopo aver ottenuto il beneplacito di Nodari, il logo è stato inserito.

Il 18 novembre sono partito per Londra e vi sono rimasto fino al 1° dicembre compreso.

Da Londra, attraverso Facebook, ho cercato di capire se "dal punto di vista giornalistico" la videoclip che avevo realizzato poteva avere un certo interesse.
Sono collegato con molti giornalisti di fama nazionale: Sandro Ruotolo, Gilioli, Scanzi, Caporale, Sabelli Fioretti, Barbacetto, Orsatti, Amurri ed altri de Il Fatto.
Ho iniziato a lanciare dei messaggi inizialmente "criptici" e poi sempre più espliciti fino ad arrivare, il 25 novembre, a pubblicare l''intera trascrizione del fuorionda.
Molti amici hanno risposto invitandomi a pubblicare tutto.
Nessun giornalista o politico ha risposto, nessuno ha posto domande per chiedere chiarimenti.

Questo fatto ancora oggi resta per me un mistero.
E' incredibile come giornalisti di quel calibro, e gli stessi politici, si siano lasciati sfuggire uno degli scoop giornalistici più interessanti dell'anno 2009.

Dopo la pubblicazione della trascrizione del fuorionda su Facebook una collaboratrice de Il Centro, quotidiano regionale abruzzese collegato a La Repubblica (nonchè collaboratrice del Premio Borsellino) mi chiede di poter realizzare un articolo.
A quel punto mi attivo per capire una volta per tutte se ci sono problemi dal punto di vista legale e invio una email ad un avvocato di fiducia.
L'avvocato non mi risponde.
Molti giorni dopo la pubblicazione del fuorionda vengo a sapere che l'avvocato non è riuscito ad aprire la mia email.
Che sfiga.
Però al posto dell'avvocato dall'Italia altri con cui sono in contatto "mi dicono" che "non ci sono problemi".
La stessa collaboratrice de Il Centro per rassicurarmi mi comunica che anche lei contatterà un suo amico avvocato.
Non ho mai saputo se questo contatto ci sia mai stato.
La stessa giornalista mi chiede di poter avere in visione il video del fuorionda per "scrivere meglio il pezzo" ed eventualmente farlo visionare ai responsabili de Il Centro e capire se sono interessati o meno alla sua pubblicazione.

Col senno del dopo ammetto di aver compiuto una seconda grossa ingenuità: mi sono fidato del fatto che senza il mio assenso, senza la mia firma su di una liberatoria nessuno avrebbe potuto utilizzare il mio video.

Invece nel primo pomeriggio del 1° dicembre ... cinque giorni dopo la consegna del filmato tramite web alla collaboratrice de Il Centro mi ritrovo il video pubblicato su La Repubblica.it.

Successivamente scopro che la collaboratrice de Il Centro non ha realizzato alcun articolo.
Come mai una collaboratrice giornalista, che poteva realizzare un articolo-bomba, non ha realizzato nessun articolo?
Anche lei è stata fregata così come hanno fregato me?? .... oppure c'è qualcosa che non torna??

L'unica spiegazione che mi è stata data è "non so come è successo che dal Centro il video sia arrivato a La Repubblica".
In quanto ad ingenuità sono in buona compagnia?? ... o come penso ... resto l'unico ingenuo di questa intrigata storia?

I casi sono due: o lei sa molte cose che io non so oppure è stata raggirata talmente bene da qualcuno che adesso dovrebbe essere più incazzata di me e dovrebbe unirsi a me nel combattere la mia stessa battaglia.





Dalle tue mani dunque di service di ripresa di un convegno locale al quotidiano La Repubblica, attraverso una giornalista locale dunque.
Ma dal quotidiano La Repubblica ti hanno mai cercato ?
Ti hanno chiesto l’autorizzazione?
Hai ricevuto un compenso ?




Nei giorni successivi alla pubblicazione del Fuorionda, in attesa di affidarmi ad un avvocato di fiducia al fine di tutelare i miei legittimi diritti, ho cercato di capire come e perchè il mio video sia stato pubblicato da Repubblica.it senza nessuna autorizzazione da parte mia.
Decido di chiederlo direttamente alla redazione de La Republica.

Mi è sembrato di avere a che fare con un ministero ... ho parlato con diverse persone ... a tutti ho spiegato i motivi della mia telefonata però tutti chiudevano la comunicazione con un laconico "mi dispiace ma non so cosa dirle".

Dopo una serie di inutili chiacchierate mi sono arreso e ho deciso di lasciar perdere.
Non trascorre neanche una mezz'oretta che un tizio che diceva essere il responsabile di Repubblica.it mi richiama.
Torno a rispiegare il motivo della telefonata.
Mi spiega che loro non sanno nulla dei retroscena che ho raccontato esserci dietro il fuorionda.

Loro hanno ricevuto il filmato da Il Centro e ... parole testuali ... "abbiamo visionato il filmato, abbiamo compreso che era un video di interesse nazionale e l'abbiamo pubblicato".

Ho replicato chiedendo di come sia possibile, da parte di un gruppo imprenditoriale come Repubblica, commettere l'ingenuità di pubblicare un video senza alcuna autorizzazione da parte dell'autore.
Inoltre faccio presente che sono stati molto "indelicati" nei confronti dell'autore del video che non è stato mai citato all'interno dei propri articoli, che hanno usato impropriamente il termine "Esclusiva Repubblica.it" con la logica conclusione che tutta l'Italia ignora che il video e di conseguenza l'esclusiva non è di Repubblica.it bensì di Pacotvideo.it

Non finisco di porre queste riflessioni ... il mio interlocutore mi dice che ha capito che io voglio essere pagato e mi chiede quanto voglio.
Replico dicendo che non sto a chiedere soldi, che voglio solo giustizia e che sono intenzionato ad andare dall'avvocato per ottenerla.
Ho chiamato Repubblica per capire, dal punto di vista della deontologia giornalistica come è possibile che sia accaduto che venga pubblicato senza alcuna autorizzazione un video spacciandolo addirittura per una propria esclusiva.
Il mio interlocutore replica dicendo di lasciar perdere gli avvocati e che mi invierà una email con una offerta.

L'email che mi invia si rivela una incredibile, colossale presa per i fondelli:

"Io ritengo che un prezzo equo possa essere 400 euro. Nel pacchetto video, sarà nostra cura mettere con più evidenza il suo logo e se lo ritiene utile, anche il suo nome."

Il video è stato giudicato da loro stessi "un video di interesse nazionale"
Nella classifica dei video più visti su Repubblica.it nel mese di dicembre 2009 il mio fuorionda è posizionato al 2° e 7° posto per un totale di 608.629.
Nella classifica dei video più votati dai lettori di Repubblica.it nel mese di dicembre 2009 il mio fuorionda è posizionato al 1° e 5° posto e al 9° è posizionata la videoclip di Elio e le Storie Tese con una parodia dello stesso fuorionda.

(Questi sono dati del 29 dicembre.)

Inoltre ogni volta che il video viene cliccato parte un'anteprima con uno spot commerciale.

Ne deduco che per Repubblica.it il mio fuorionda si è rivelato una grande "affare" sia dal punto di vista economico con vendita dello spazio pubblicitario all'interno del mio stesso video e vendite in edicola.
E soprattutto si è rivelato un grande affare dal punto di vista dell'immagine ... tutta l'Italia sa che il fuorionda è stata una esclusiva di Repubblica.

A questo punto i lettori che avranno avuto la bontà di leggere questa mia intervista potranno farsi una loro idea ... e giudicare.

Da parte mia posso solo dire che mi sono sentito "cornuto e mazziato".

Questa è stata la mia (presumo) "elegante" risposta:

"Gentile ......., la ringrazio della sua offerta che per ovvi motivi non posso accettare.
Come lei stesso ha dichiarato il video è risultato di interesse nazionale e per 400 euro io non accetto neanche di realizzare il video del compleanno di mia nipote.
C'è inoltre, inutile ricordarlo, un caso lampante di appropriazione indebita di un video di mia proprietà e utilizzo del medesimo video senza alcuna liberatoria o autorizzazione da parte dello stesso autore.
Le TV e i giornali di tutta Italia, hanno parlato del "fuorionda" che Repubblica.it ha spacciato per propria "Esclusiva".

Dopo una veloce ricerca di mercato realizzata interpellando, direttamente o indirettamente, giornalisti di fama nazionale e personalità del vostro stesso gruppo editoriale sono arrivato alla conclusione che un video di quel genere, definito "di interesse nazionale" ha un valore tra i 35-50 mila euro.

Partendo da quella base, e tralasciando gli aspetti di carattere legale, una seria trattativa può essere accettata.
Concordo con lei nel lasciar perdere gli avvocati e cercare di raggiungere un accordo.
La saluto cordialmente."





Tutti i Telegiornali e quotidiani da destra, centro sinistra hanno parlato di questo fuorionda, ma tranne una trasmissione della Rai TV Talk, nessuno ha parlato di te.
Questo ti ha dato fastidio ?





E' umano che ci sia rimasto male del fatto che nessuno abbia voluto porre l'attenzione su chi ha realizzato il video.
Ma è comprensibile ... se qualcuno si appropria di un lavoro altrui e lo spaccia per una propria esclusiva è "quasi" logico che poi tutti gli altri seguano a ruota "citando a pappagallo" chi dice di avere l'esclusiva.

Sono invece rimasto stupito, dal punto di vista strettamente giornalistico, del silenzio "totale" dei media locali, abruzzesi e teramani.
Mi sono chiesto ... "come mai i giornali e le TV locali non si sono interessati ad un abruzzese, ad un teramano che ha rischiato di far cadere il governo con un video fuorionda?"
Come mai tutte le tv, tutti i TG, tutti i programmi di informazione, tutti i giornali hanno parlato per giorni del video con il fuorionda e nessuna TV, quotidiano, settimanale o mensile teramano o abruzzese ha realizzato un servizio o un articolo su di un "teramano" che, direttamente o indirettamente, ha realizzato uno scoop che è entrato nella storia della politica italiana?

Anche loro fuorviati dalle false informazioni di Repubblica.it?
Misteri della comunicazione ... o misteri dell'animo umano?

Gli unici che hanno sottolineato il fatto che sia stato un teramano a realizzare lo scoop del fuorionda sono stati due siti internet: Teramonews.com e Piazzagrande.info
Posso comunque umanamente comprendere i motivi di questo silenzio.
Certamente è fastidioso per un giornalista parlare di un "concittadino" che tra l'altro non è neanche giornalista e che realizza uno scoop giornalistico.
Uno scoop che tutti i giornalisti sognano certamente di realizzare .... ma rompe le scatole che a realizzarlo sia stato uno sconosciuto che non ha niente a che vedere con il giornalismo.



La storia del fuorionda ha termine con la sua pubblicazione su La Repubblica o pensa che ci sia un seguito?



Dal 1° dicembre 2009 il mio unico intento è quello di portare in tribunale Repubblica.it e "tutta la filiera" di persone che hanno fatto in modo che Repubblica stessa pubblicasse il mio video senza autorizzazione da parte mia.
Non per soldi ... sarà un tribunale a decidere eventualmente se e di quanto devo essere rimborsato ma soprattutto per riappropriarmi della mia "Esclusiva" e comunicarlo a tutta Italia.

Io tengo al "valore della giustizia" e per questo motivo combatterò "contro tutto e contro tutti" affinchè un qualcuno "sopra le parti", cioè la Giustizia Italiana, renda appunto giustizia a quelli che, secondo me, sono i miei diritti inalienabili ... uno per tutti "la proprietà, il diritto d'autore e l'eventuale decisione di come utilizzare le proprie opere".

Repubblica era il mio giornale di riferimento perchè lo consideravo un paladino della legalità, della moralità, del rispetto delle regole.

Dopo quanto è accaduto ai miei occhi non è più credibile.

Un organo di stampa che è così attento a questo tipo di battaglie dopo non può compiere una operazione "poco corretta" come può essere la pubblicazione illegittima di un video, addirittura spacciandolo come sua esclusiva.

Il rispetto delle regole non lo si richiede solo a Berlusconi ma deve essere richiesto e ottenuto anche a se stessi.

Per un gruppo editoriale "moralizzatore" il principio fondamentale da portare avanti non deve essere solo il guadagno economico ma il rispetto delle regole.
Se non fa questo rischia di perdere di credibilità.

E soprattutto, per quanto mi riguarda, il gigante Repubblica non può "dileggiare" il piccolo Pacotvideo dopo che non ha rispettato una regola basilare, presumo, del giornalismo: non si pubblica niente se non c'è il consenso dell'autore.

Nell'attesa di ottenere giustizia ho aperto un sito internet (www.fuorionda.info) e uno specifico canale video su YouTube con l'intento di riappropriarmi del mio fuorionda e di comunicarlo al popolo della rete.

Ma ringrazio anche e soprattutto la mia fidanzata londinese per avermi convinto a "non continuare a fare il fesso" perchè indossando lo scudo della ragione si può vincere qualunque battaglia contro chiunque ... specialmente se questo "chiunque" non si limita solo a utilizzare video di mia proprietà ma esagera prendendomi anche per il fondelli.