Da secoli è sì la strada che porta i pellegrini cristiani sulla tomba dell’apostolo Giacomo, ma è anche un itinerario turistico di rilevanza per chi ama camminare affrontando cammini dirupati, mulattiere sgangherate, ma anche sentieri comodi e ben serviti.
Chilometri per vivere il proprio “spaziamento” tra incontri di volti radiosi, sorrisi coinvolgenti, sguardi fiduciosi e storie di vite di compagni di viaggio improvvisati.
Un cammino spirituale interiore ed esteriore che aiuta a capire quanto non sia tanto importante la meta, ma il cammino stesso.
Pochi sanno che in Abruzzo, ai settecento chilometri per raggiungere Compostela, si risponde con i quattrocento di un viaggio a piedi che porta a Ortona, in riva all’Adriatico, sulla tomba di un apostolo altrettanto famoso come Tommaso.È un itinerario nato sin dal 1258 per unire le più importanti testimonianze di fede e arte della nostra regione dalle inesauribili proposte culturali.
Il Cammino sulle orme dell’apostolo Tommaso raccoglie il meglio che offre la spiritualità di una terra che molti scrittori, nei secoli, hanno definito “la Casa del Cristo”: Il Santuario di San Gabriele dell’Addolorata e la Scala Santa di Campli, nel territorio teramano; i luoghi di Celestino V, Frà Piero, in quello pescarese; Bucchianico con la spiritualità di San Camillo De Lellis; il Volto Santo di Manoppello e Lanciano con il Miracolo Eucaristico nel chietino, fino a giungere, attraversando le quattro province, ad Ortona per inginocchiarsi sulla tomba dell’apostolo.
Camminando a piedi si percorre il cuore dell’antico crocevia lungo la rotta dei pellegrini cristiani ma anche dei Crociati e dei Templari che da Roma valicavano gli Appennini, attraverso i monti della Laga e i severi torrioni del Gran Sasso, percorrendo la Tiburtina Valeria per giungere sulle rive del “Hadriaticum”.
Da qui s’imbarcavano per Brindisi, raggiungendo la Terra Santa.
Il nostro mare era già annotato nelle prime carte geografiche, sulla sesta Tabula di Tolomeo e menzionato da Eratostene.Da qui passavano le vie del sale, del grano, dell’olio, del vino e Dio solo sa quanti altri commerci preziosi di spezie e seta, ambra e oro.
La nostra terra potrebbe raccontare le storie di migliaia di fortunati imperi.
Nel Nuovo Testamento si racconta di una distesa d’acqua molto più estesa dell’attuale Adriatico, che arrivava fino a Creta verso oriente e in Sicilia a occidente, toccando Tunisia e Malta.
Lo Ionio era addirittura un golfo e Ancona era uno dei porti principali non meno importante di Alessandria e del Pireo.
Anche lì c’era una montagna, il Conero marchigiano, in simbiosi con il mare.
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Articolo di Sergio Scacchia pubblicato sul blog Paesaggio Teramano collegato alla rivista omonima.Sul blog "Paesaggio Teramano" possibilità di visionare o fare il download dei numeri della rivista già pubblicati.
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