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venerdì 17 maggio 2013

Il barocco di montagna: arte in pericolo!

Il quotidiano abruzzese Il Centro ha pubblicato in settimana una lettera accorata di un giornalista dell’Italia settentrionale che ama l’Abruzzo e spesso viene nella nostra regione, affascinato dai panorami e dalle bellezze dell’arte sacra.

Si lamentava il reporter che tutte le chiese più belle con le opere immortali al loro interno, erano chiuse e non era facile procurarsi le chiavi.

Tutto vero, il turismo soprattutto nei borghi di montagna del teramano, è inadeguato alla domanda ricorrente di chi vuol conoscere le nostre bellezze.
Anche vero però che imperversano ladri spietati i quali approfittano delle aperture dei luoghi sacri per rubare tutto.
È accaduto ultimamente a Fioli, nel cuore della Laga, dove la chiesa di San Martino è stata depredata, anzi saccheggiata indegnamente.

L’anno scorso a subire l’azione dei malviventi, prezzolati da falsi amanti dell’arte, fu la chiesa di Santa Maria a Padula, pochi chilometri oltre.
Peccato perché i borghi delle nostre montagne, per molti mesi l’anno semi abbandonati, nascondono gioielli di architettura sacra al cui interno si trovano quadri, opere in pietra o preziosi altari di legno intagliato.

Questi ultimi sono l’espressione mirabile di un barocco di matrice veneto- friulana, adattato al gusto abruzzese, opere in gran parte realizzate tra il ‘600 e il ‘700.

Un itinerario ideale parte, ad esempio, dalla chiesa di San Rocco a Montorio al Vomano, con i suoi quattro monumentali altari lignei.

Sono il frutto della maestria senza tempo di artigiani intagliatori.
Il più bello è sulla parete di fondo, dove si ammira anche una tela dedicata all’Ultima Cena di Gesù.

A Fano Adriano, un portale di sobria bellezza introduce nella cinquecentesca chiesa dei S.S. Pietro e Paolo. Oltre agli altari meritano attenzione i preziosi arredi interni tra i quali l’importante organo del ‘700 e il bel soffitto a cassettoni dipinto d’azzurro.

San Nicola a Piano Vomano regala altari arricchiti da statue secolari provenienti dall’omonima pieve medievale di Colle del Vento.

La parrocchiale di Tottea ha la suggestiva facciata in arenaria, il tetto a capanna e il sobrio altare dagli artistici ornamenti intagliati.

Nell’antico villaggio si trovano un Ecomuseo e un Centro di documentazione del Parco Gran Sasso e Monti della Laga.

Merita una visita anche la piccola chiesa di Santa Maria Apparente di Alvi del 1300, con interessanti affreschi del XVI secolo.
Il tempio fu edificato grazie ai frati dell’Ordine di San Bernardino.

Altri luoghi dove scoprire il barocco di montagna sono: San’Andrea di Cervaro, con un soffitto ligneo interamente dipinto, San Giovanni Battista nel paese degli scalpellini, Frattoli, con il suo inaspettato portico seicentesco delle “logge” e il non plus ultra dell’arte, a Cesacastina con la chiesa dei S.S. Pietro e Paolo.

Qui gli occhi gioiranno vedendo l’altare maggiore del ‘700, dedicato al Sacro Cuore, sulla cui cima troneggia un Padre Eterno Benedicente.

La chiesa seicentesca è a forma di croce con il campanile a vela e a tre campane, chiuso in alto da due eleganti volute del trecento.
Al suo interno si custodiscono un prezioso calice d’argento smaltato e inciso del quattrocento e una croce processionale dello stesso periodo, di bottega aquilana.

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Articolo di Sergio Scacchia pubblicato sul blog Paesaggio Teramano collegato alla rivista omonima.
Sul blog "Paesaggio Teramano" possibilità di visionare o fare il download dei numeri della rivista già pubblicati.
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