Il Gran Sasso negli occhi.
Le superbe guglie cristalline proiettate nel cielo.
Le montagne si rincorrono accartocciandosi una sull'altra e i prati sono una tavolozza che cambia continuamente aspetto in questa estate seducente dal cielo azzurro.
La nostra meta è il Colle San Marcello o dell’Annunziata, che si staglia a 1000 metri di altitudine, sopra il borgo montano di Fano Adriano che si raggiunge prendendo il bivio in piazza con la denominazione della chiesa.
Davanti agli occhi gli imponenti Monte Corvo e Intermesoli.
All’altro lato le piramidi naturali dei Monti Gemelli.
Sullo sfondo si stagliano la Rocca di Civitella e la montagna dei Fiori tra delicate sfumature rosato lilla che danno l’idea di un mazzo di fiori di campo dentro un vaso a colori.
E poi le misteriose alture dei Sibillini e la vallata punteggiata da minuscoli borghi come Senarica, Intermesoli, Tottea, Nerito.
Quasi dimenticavo che siamo qui perché su questo colle si erge la deliziosa chiesina dedicata all’Annunciazione dell’Angelo alla Vergine.
Tornando a ritroso nel tempo, già prima del 100 A.C. vi erano qui degli abitanti che adoravano i loro dei inerpicandosi fin quassù per cercare di espiare colpe pregando più vicini al cielo.
Tra le ipotesi affascinanti che potremmo formulare c’è che l’antico nucleo dell’odierna “Fano” può essere identificata con la mitica e vetusta città di “Pitino”, tanto citata da Plinio che, nei suoi scritti, la posiziona “di là dal fiume Novano”.
La Cona dell’Annunziata è molto più che affascinante.
Conserva dei muri di grossi blocchi di arenaria locale che sembrano essere appartenuti a un tempio pagano.
Era una sorta di ara votiva a una divinità agreste.
Purtroppo molti resti sono stati divorati dal tempo e dall’incuria degli uomini.
Il posto dovette essere anche romitorio se è vero che molti religiosi si ritirarono colà per vivere in solitudine e in preghiera.
Una leggenda, poco nota, racconta di un misterioso quadro, oggi scomparso, la cui venuta in questa chiesa è avvolta dal mistero.
Nel luogo strategico da cui si domina la vallata del Vomano, sembra esistesse nel medioevo una struttura fortificata.
Uno straniero portò fin qui un dipinto a olio rappresentante la Vergine.
Essa era di rara bellezza, in tunica amaranto e manto verde che scendeva sulla spalla sinistra, seduta sulle nuvole con grembo il Bambino nudo.
In basso una teoria di anime in attesa di purgarsi.
Il quadro sembra realizzasse miracoli a chi, con animo puro, vi si accostava.
Ancora oggi, la piccola chiesa custodisce numerosi ex voti di grazie ricevute.
Il quadro scomparve misteriosamente durante la seconda guerra mondiale.
I fedeli giurarono che la tela non fu rubata ma che si celò di colpo agli occhi di tutti.
Una visita a questo tempio immerso nella natura vi farà vivere attimi dai ritmi antichi, in splendida solitudine, immersi in una realtà inventata per chi ha voglia di parlare con Dio.
Ridiscendendo dal colle concentriamoci sul bel paese di Fano Adriano.
Dalla terrazza del Belvedere, al Parco della Rimembranza, che si affaccia sulla rocciosa vallata del Vomano, scorgendo il monte sulla cui sommità si trova, arroccato, San Giorgio, si capisce perché questo è definito uno dei Comuni più belli del Gran Sasso teramano.
Una visita alla cinquecentesca chiesa di San Pietro, con un portale che merita attenzione e un interno di rara bellezza, dove svetta un pregevole soffitto ligneo e un organo del settecento incredibilmente bello.
Regalatevi una bevuta dell’acqua diuretica e leggermente acidula che sgorga dall’antica fonte della Cannelecchia, che esperti datano intorno al 1300.
Bere ogni giorno per almeno un mese quest’acqua a digiuno, sembra abbia il potere di disintossicare le vie biliari.
Fermandovi al bar, in trattoria o da qualche pastore per comprare il formaggio, sarà facile intuire che la gente di questi posti ha un modo schietto e genuino di relazionarsi al viaggiatore di passaggio.
Un grazie per le foto della chiesa a quell'artista che è Alessandro de Ruvo: visitate www.adrphoto.com
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Articolo di Sergio Scacchia pubblicato sul blog Paesaggio Teramano collegato alla rivista omonima.Sul blog "Paesaggio Teramano" possibilità di visionare o fare il download dei numeri della rivista già pubblicati.
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